Никколо Макиавелли - Итальянский с улыбкой. Мандрагора / La Mandragola Страница 5

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Никколо Макиавелли - Итальянский с улыбкой. Мандрагора / La Mandragola

Никколо Макиавелли - Итальянский с улыбкой. Мандрагора / La Mandragola краткое содержание

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Книга содержит упрощенный и сокращенный текст комедии пера Никколо Макиавелли «Мандрагора», из которого читателю предстоит узнать о коварном плане обольщения прекрасной Лукреции в исполнении Каллимако и хитреца Лигурио, а также о загадочной настойке из мандрагоры, которая по преданиям творит настоящие чудеса.Текст комедии сопровождается лексическими и грамматическими комментариями и упражнениями на понимание прочитанного. Устаревшие и трудные для понимания выражения заменены на современные и употребительные разговорные слова и фразы. В конце книги расположен словарь, облегчающий чтение.Книга может быть рекомендована всем, кто продолжает изучать итальянский язык (Уровень 3 – для продолжающих средней ступени).

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Ligurio, Callimaco

LIGURIO – Io non ho mai avuto tanta voglia di trovare Callimaco! E non è mai stato tanto difficile trovarlo. Se io gli portassi tristi notizie, l’avrei incontrato subito.[59] Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone degli Spini, alla Loggia dei Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati sono insopportabili, non si possono fermare proprio.

CALLIMACO – Perché sto fermo qui e non lo chiamo? E mi sembra pure allegro! Oh, Ligurio! Ligurio!

LIGURIO – Oh, Callimaco! dove sei finito?

CALLIMACO – Che novità?

LIGURIO – Buone.

CALLIMACO – Buone davvero?

LIGURIO – Ottime.

CALLIMACO – Lucrezia è d’accordo?

LIGURIO – Sì.

CALLIMACO – Il frate ha fatto quello che aveva promesso?

LIGURIO – L’ha fatto.

CALLIMACO – Oh, benedetto frate! Sempre pregherò Dio per lui.

LIGURIO – Oh, buono! Dio non fa le grazie per il male, come per il bene! Il frate vorrà altro che preghiere!

CALLIMACO – Che vorrà?

LIGURIO – Soldi.

CALLIMACO – Dagliene. Quanti gliene hai promessi?

LIGURIO – Trecento ducati.

CALLIMACO – Hai fatto bene.

LIGURIO – Il dottore gliene ha dati venticinque.

CALLIMACO – Che idiota. Devo morire per l’allegrezza!

LIGURIO (agli spettatori) – Che gente è questa? Prima per l’allegrezza, poi per il dolore, vuole morire in ogni modo. (a Callimaco) Ce l’hai la pozione?

CALLIMACO – Sì, ce l’ho.

LIGURIO – Cosa manderai a Lucrezia?

CALLIMACO – Un bicchiere di buon vino, che rallegra il cervello! …Ohimè, ohimè, ohimè, sono disperato!!!

LIGURIO – Che c’è? Cos’è successo?

CALLIMACO – E non c’è rimedio!

LIGURIO – Che diavolo hai?

CALLIMACO – E non si è fatto nulla, mi trovo in un vicolo cieco[60].

LIGURIO – Perché? Perché non me lo dici? Levati le mani dal viso.

CALLIMACO – Ti ricordi che ho detto a messer Nicia che tu, lui e io andremo a trovare qualcuno da mettere a letto con la moglie?

LIGURIO – Che te ne importa?

CALLIMACO – Come, che me ne importa? Se io sono con voi, non potrò essere quel che sarà preso; se io non sono con voi, messer Nicia capirà il trucco.

LIGURIO – E’ vero. Ma non c’è nessuna via d’uscita?

CALLIMACO – Credo di no.

LIGURIO – E io credo di sì.

CALLIMACO – Quale?

LIGURIO – Voglio pensarci un po’.

CALLIMACO – Mannaggia!

LIGURIO – L’ho trovata.

CALLIMACO – Cos’è?

LIGURIO – Farò in modo che sia il frate ad aiutarci.[61]

CALLIMACO – In che modo?

LIGURIO – Dobbiamo tutti travestirci. Io farò travestire il frate: contraffarà la tua voce, il viso, l’abito, e dirò al dottore che tu sei lui; e così ci crederà.

CALLIMACO – l’idea mi piace; ma io che farò?

LIGURIO – Ti metti un pitocchino adosso, e con un liuto in mano camminerai, cantando una canzoncina, vicino alla casa di messer Nicia.

CALLIMACO – Non mi coprirò il viso?

LIGURIO – No, perché se tu portassi una maschera, lui diventerebbe sospettoso.

CALLIMACO – Ma lui mi riconoscerà!

LIGURIO – No, perché tu devi imitare un mendicante: apri un’occhio, socchiudi l’altro, fai un sorriso storto. Prova un po’!

CALLIMACO – Va bene così?

LIGURIO – No.

CALLIMACO – Così?

LIGURIO – Non basta.

CALLIMACO – In questo modo?

LIGURIO – Sì, sì, fai così. Io ho un naso finto in casa, te lo porterò.

CALLIMACO – Beh, che sarà poi?

LIGURIO – Quando sarai vicino alla casa di messer Nicia, noi ti cacceremo, toglieremo il liuto, ti circonderemo, ti porteremo in casa, ti metteremo a letto. Il resto lo dovrai fare da solo!

CALLIMACO – Perfetto.

LIGURIO – Per la prima volta, ti condurremo noi. Ma se vuoi avere la possibilità di ritornare ancora, devi essere saggio e fare qualcosa in più.

CALLIMACO – Cosa?

LIGURIO – Che tu te la guadagni in questa notte, e che, prima di partire falle sapere il tuo amore, rivelale l’inganno, dille che le vuoi molto bene e persuadila che potete stare insieme senza nessuna vergogna. È impossibile che lei non ti ceda e che non voglia[62] spendere ancora qualche notte con te.

CALLIMACO – Ci credi davvero?

LIGURIO – Io ne son sicurissimo. Ma non perdiamo più tempo, è già tardi. Manda la pozione a messer Nicia e aspettami in casa. Io andrò dal frate: lo farò travestire, verremo qui, e cercheremo messer Ncia, e faremo tutto quello che resta.

CALLIMACO – D’accordo.

Scena quarta

Callimaco solo

CALLIMACO – Aspetto Ligurio con il frate; e chi dice che è duro aspettare, ha ragione. Dimagrisco dieci libbre[63] in un ora, pensando a dove sono adesso, dove potrei essere fra due ore, temendo che qualcosa potrebbe ostacolarmi la strada. Se qualcosa succede, stanotte sarà l’ultima nella mia perché o mi butterò in Arno o mi impiccherò o mi getterò giù da quelle finestre, o mi darò un colpo di coltello alla soglia della sua casa. In qualche modo mi ucciderò per non vivere più.

Ma mi sembra di vedere Ligurio? Sì, è lui. Con lui c’è un uomo gobbo, zoppo: certamente è il frate travestito. Oh, frati! Ne conosci uno, e li conoscerai tutti! Voglio aspettarli qui, per accompagnarli dal dottore.

Scena quinta

Ligurio, Callimaco, Fra’ Timoteo travestito

CALLIMACO – Salve! Sono qui. Siete benvenuti!

LIGURIO – O Callimaco!

FRA’ TIMOTEO – È questo Callimaco?

CALLIMACO – Sono io, a Sua disposizione, frate. Allora, ci siamo messi d’accordo: Lei può contare su di me e su tutte le mie ricchezze.

FRA’ TIMOTEO – Per te farò quello che non avrei fatto per nessuno.

CALLIMACO – Non sarà tempo perso[64].

FRA’ TIMOTEO – Basta che tu mi voglia bene[65].

LIGURIO – Lasciamo stare le cerimonie. Vado a travestirmi. Tu, Callimaco, venga con me, devi essere sempre vicino. Il frate ci aspetterà qui: torneremo subito, e andremo a trovare messer Nicia.

CALLIMACO – Bene. Andiamo.

FRA’ TIMOTEO – Vi aspetto.

Scena sesta

Fra’ Timoteo travestito

FRA’ TIMOTEO – E dicono il vero quelli che dicono che le cattive compagnie conducono li uomini alle forche[66]. E molte volte uno fa delle cose cattive semplicemente perché è troppo accondiscente e troppo buono, oppure troppo triste. Dio sa che non volevo offendere nessuno, stavo nella mia cella, dicevo le mie preghiere, intrattenevo i miei devoti: poi però mi è capitato questo diavolo di Ligurio, che mi ha fatto intingere il dito in un errore, e in conseguenza ci ho messo il braccio, e tutta la persona, e non so ancora dove posso finire. in ogni caso mi solleva il fatto che, quando una cosa importa a molti, molti si preoccupano di averne cura. – Ma ecco Ligurio che torna.

Scena settima

Fra’ Timoteo, Ligurio, travestiti

FRA’ TIMOTEO – Bentornato!.

LIGURIO – Come mi sta il costume?

FRA’ TIMOTEO – Benissimo.

LIGURIO – Manca messer Nicia. Andiamo verso la sua casa: son già passate le nove di sera, andiamo via!

FRA’ TIMOTEO – Chi apre la sua porta? Qualche suo servitore?

LIGURIO – No: è lui stesso. Ah, ah, ah, uh!

FRA’ TIMOTEO – Tu ridi?

LIGURIO – Chi non riderebbe? Indossa un mantello, che non gli copre il culo. Che diavolo ha in capo? Un cappuccio?[67] E mi pare anche che indossi un paio di questi goffi pantaloncini[68], e una piccola spada al fianco: ah, ah! sta borbottando non so che. Mettiamoci in disparte e ascoltiamo come si lamenterà di questa sciagura della moglie.

Scena ottava

Messer Nicia travestito

MESSER NICIA – Quanti fumi ha fatto questa mia pazza! Ha mandato le serve a casa della madre, e il servitore in villa. Di questo io la laudo; ma io non sono affatto contento già che, prima di dare il suo permesso di andare a letto con questo sconosciuto, mi ha veramente rotto con la sua ritrosia[69]: “Io non voglio!… Come ce la farò?… Cosa mi fai fare?[70] …Ohimè, mamma mia!..” Se non fosse per il frate che le ha raddrizzato i pensieri, non andrebbe a quel letto. Che le venisse un accidente![71] Io vorrei vedere le donne ritrarsi, ma non tanto. E questa invece ci ha rotto le scatole, cervello di gallina! E se io le rispondessi: “Che sia[72] impiccata la più saggia donna di Firenze!” – lei mi direbbe: – “Che t’ho io fatto di male?!” – Io sto pur bene! Chi mi riconoscerebbe? Sembro più potente, più giovane, più smilzo: non ci sarebbe donna, che vorrebbe dei soldi per venire a letto con me. Ma dove sono i miei amici?

Scena nona

Ligurio, Messer Nicia, Fra’ Timoteo.

LIGURIO – Buonasera, messere.

MESSER NICIA – Oh! uh! eh!

LIGURIO – Non abbia paura, siamo noi.

MESSER NICIA – Oh! voi siete tutti qui? All’inizio. quando non vi avevo ancora riconosciuti, volevo darvi un colpo con questo pugnale che è il più diritto che io ho mai visto! Tu, sei Ligurio? e quell’altro? il maestro, eh?

LIGURIO – Messer, sì.

MESSER NICIA – Oh, si è camuffato per bene! Non lo riconoscerebbe nessuno!

LIGURIO – Gli ho fatto mettere due noci in bocca, così non si riconosce dalla voce.

MESSER NICIA – Sei ignorante.

LIGURIO – Perché?

MESSER NICIA – Perché non me l’hai detto prima? Anch’io voglio mettermene due. Sai com’è semplice riconoscere una persona dalla voce!

LIGURIO – Tenga, si metta in bocca questo.

MESSER NICIA – Che cos’è?

LIGURIO – Una palla di cera.

MESSER NICIA – Dammela qua… Ca, pu, ca, co, che, cu, cu spu… Porca miseria! Impiccati, pezzo di manigoldo!

LIGURIO – Mi scusi, ché io Gliene ho data un’altra per sbaglio senza accorgermene.

MESSER NICIA – Ca, ca, pu, pu… Di che, che, che, che era?

LIGURIO – Una palla d’aloe.

MESSER NICIA – Va’ a farti friggere! Spu, pu… Maestro, Lei non dice nulla?

FRA’ TIMOTEO – Ligurio m’ha fatto adirare.

MESSER NICIA – Oh! Lei contraffa bene la voce.

LIGURIO – Non perdiamo più tempo qui. Voglio essere il capitano, e dare ordini all’essercito. Sull’ala destra sta Callimaco, sulla sinistra io, tra le due ali starà qui il dottore. Il nome della banda è “san Cuccù”.

MESSER NICIA – Chi è san Cuccù?

LIGURIO – È il più onorato santo in Francia. Andiamo via, mettiamoci a quell’angolo. Silenzio! Ascoltiamo: sento un liuto.

MESSER NICIA – E’ lui! Che vogliamo fare?

LIGURIO – All’inizio mandiamo in avanscoperta per sapere chi è. E poi analizzeremo le informazioni.

MESSER NICIA – Chi ci andrà?

LIGURIO – Va’ via Callimaco. Tu sai quello devi fare. Considera, analizza, torna presto, riferisci.

FRA’ TIMOTEO – Vado.

MESSER NICIA – Non vorrei prendere una persona sbagliata. Non mi piacerebbe prendere qualche vecchio debole o infermiccio. E non vorrei neanche rifare questo giuoco domani sera.

LIGURIO – Non dubiti, Callimaco sa quello che fa. Eccolo, torna. Cosa hai scoperto, Callimaco?

FRA’ TIMOTEO – E’ un bel ragazzaccio! Non ha venticinque anni, è solo, con una veste corta, suona il liuto.

MESSER NICIA – Se è vero, abbiamo bisogno proprio di lui!

LIGURIO – Aspettiamo, lui spunta dall’angolo e subito lo cacceremo.

MESSER NICIA – Venga qui, maestro: Lei mi pare un uomo di legno[73]. Eccolo.

CALLIMACO – “Venir vi possa el diavolo allo letto, Dapoi ch’io non vi posso venir io!”[74]

LIGURIO – Sta’ tranquillo. Da ‘ qua questo liuto!

CALLIMACO – Ohimè! Che vi ho fatto?

MESSER NICIA – Lo vedrai! Coprigli il capo, imbavaglialo!

LIGURIO – Aggiralo!

MESSER NICIA – Dagli un’altra volta! Dagliene un’altra! Mettetelo in casa!

FRA’ TIMOTEO – Messer Nicia, vado a riposare, perché mi fa male la testa. E, se non c’è bisogno, non tornerò domattina.

MESSER NICIA – Sì, maestro, non torni: potremo fare da soli.

Scena decima

Fra’ Timoteo travestito solo

FRA’ TIMOTEO – Loro sono rientrati in casa, e io me ne andrò in convento. E voi, spettatori, non ci rimproverate, perché stanotte non dormirà nessuno, così gli Atti non sono interrotti dal tempo[75]: pronuncerò le preghiere; Ligurio cenerà, siccome non ha mangiato oggi; il dottore andrà dalla camera in sala; Callimaco e madonna Lucrezia non dormiranno, perché so, se io fossi lui e se voi foste lei, noi non dormiremmo[76].

Задание 4

1. Обратите внимание на глаголы:

interrompere q.n. – перебивать кого-л.

comparare q.c. con q.c. – сравнивать что-л. с чем-л.

rimproverare q.n. per q.c. – упрекать кого-л. за что-л.

vergognarsi di q.c. – стыдиться за что-л.

contare su q.n. – рассчитывать на кого-л.

buttarsi nel fiume – кидаться в реку

2. Ответьте на вопросы.

Che sentimenti provava Callimaco mentre aspettava la decisione di Lucrezia? Con che cosa si comparava? Perché aveva tanta angoscia? Come si rimproverava? Per quanto tempo si faceva coraggio? Che cosa succedeva dopo?

Che notizie ha portato Ligurio? Che cosa ha mandato a Lucrezia invece di una pozione di mandragola? Perché Callimaco si è rattristato in un attimo? Che decisione ha trovato Ligurio? Callimaco ha deciso di mettersi una maschera o un nasaccio? Perché?

Che consiglio gli ha dato Ligurio per poter entrare nella casa di messer Nicia ancora molte volte?

Come stava e cosa pensava Fra’ Timoteo? E messer Nicia?

Che costumi si sono messi i personaggi? Che attrezzi hanno utilizzato per non sembrare se stessi?

Secondo voi, che cosa ha dato Ligurio a messer Nicia invece di una palla di cera?

Com’era organizzato l’esercito?

Come sarà questa notte, secondo il frate?

3. Переведите на итальянский язык предложения:

– Ты предпочитаешь грецкие орехи или миндаль?

– Сказать по правде, мне нравятся преимущественно (особенно) куриные грудки.

– Луиджи глухой или немой?

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